domenica 22 novembre 2009

L'Italia, il PD e i pericoli del populismo




Il populismo, secondo la definizione più recente data da Albertazzi e Mc Donnel in “Twenty-first century Populism” (2008) è un' ideologia che oppone un “popolo virtuoso ed omogeneo ad un insieme di élites e di altre pericolose istituzioni dipinte come entità che deprivano (o tentano di privare) il popolo sovrano dei suoi diritti, valori, della sua prosperità, identità e voce”.

Il politico "populista" si presenta quindi come il paladino degli interessi del popolo, contrapponendosi alle élites e agli ambienti della cultura, che vengono denigrati in quanto troppo lontani dalla vita della gente comune. L'obiettivo del politico populista è conquistare il potere, poco importa per quali obiettivi, cercando di mantenerlo con slogan, promesse e annunci di cui nessuno si accorgerà dell'effettiva messa in pratica, dal momento che una volta al governo si adopererà in ogni modo per cancellare la memoria storica e per spingere i cittadini a concentrarsi su esigenze sempre più contingenti ed effimere (basti pensare ai varietà televisivi, alle soap opera o al calcio).


mercoledì 8 luglio 2009

Lettera aperta ai giovani italiani: Iscriviamoci tutti al PD. Per Marino. Per la laicità. Per l'Italia





Ho scritto questa lettera per esortare i giovani della mia zona (Pinerolo e Valli Valdesi) ad iscriversi al PD e sostenere la candidatura di Ignazio Marino. I cofirmatari sono due miei amici di vecchia data, con cui ho condiviso gli anni del liceo e tante discussioni di politica.

mercoledì 10 giugno 2009

Vendola e la sinistra italiana




Ebbene sì: sono uno di quelli che alle ultime elezioni europee ha votato Sinistra e Libertà. E non PD. Nonostante il magro (ma non fallimentare) 3,1%, non sono affatto pentito della mia scelta.Io non sono mai stato un estremista in vita mia. Quando avevo 18 anni, tra i miei amici, gli estremisti votavano Rifondazione e i "riformisti" DS. Io facevo parte dei secondi.


Perché un blog?




Ho deciso di aprire un blog perché sono affascinato dalle potenzialità di questa nuova risorsa comunicativa.

Il blog è democratico perché mette tutti sullo stesso livello e lascia che sia la qualità dei contenuti a determinare il numero di lettori.

Il blog, a differenza di Facebook, social network chiuso e autoreferenziale, è aperto: tutti possono conoscere le idee di tutti, senza bisogno di farsi "amici" l'uno con l'altro. Tra l'altro, si impara molto di più da una persona che non si conosce che da una di cui si sa già tutto.

Il blog aiuta infine a chiarire le proprie idee, ad approfondire le proprie convinzioni e, in definitiva, a conoscere meglio sé stessi.

Ecco perché ho deciso di provare la risorsa che mi sembra riassuma in sé stessa le principali qualità di internet: apertura, possibilità di confronto, democraticità, libertà di espressione.

Cominciamo a scrivere.

P.S: perché George Orwell? Perché rappresenta un esempio straordinario di come si possa conciliare passione politica e obiettività giornalistica.