venerdì 1 ottobre 2010

Lettera aperta ai ragazzi di Comunione e Liberazione (Lista Aperta Obiettivo Studenti) della Statale di Milano



Cari ragazzi di Comunione e Liberazione (Obiettivo Studenti o ragazzi dell'Help Point, come a seconda dei contesti vi fate chiamare).

sono un ex-studente della Statale di Milano. Durante la mia carriera universitaria ho avuto la possibilità di conoscere da vicino molti di voi con i quali, all'inizio, ho potuto scambiare cordialmente idee e consigli per gli esami. I rapporti si sono poi improvvisamente (e forse prevedibilmente) deteriorati quando ho deciso di fare il rappresentante per la lista di Sinistra Universitaria. Posso garantirvi pero' che la mia attività in quella lista non ha mai fatto venire meno la mia volontà di comprendere senza preconcetti le motivazioni che presiedevano ai vostri comportamenti e al vostro modo di concepire l'Università e (per quello che ho potuto capire) la vita. Le poche righe che ho deciso di scrivervi non sono quindi da prendere come un'accusa o una tirata moralistica, ma come un sincero tentativo di aprire con voi un dialogo, quell'indispensabile strumento di confronto ed interazione che è alla base della costruzione dell'identità di ogni essere umano.



1. La libertà di religione. 
Comincero'  ad esporre il mio punto di vista sul vostro movimento con una critica all'atteggiamento della maggior parte dei vostri detrattori. L'accusa che vi muovono in molti è quella di credere in Dio o in autorità terrene che si presentano come interpreti della volontà divina. Sgombriamo allora subito il campo da qualunque forma di anti-clericalismo, razionalismo scientista alla Oddifreddi o avversione per qualunqua forma di spiritualità: qualunque tipo di fede merita il massimo rispetto. Chi cerca di colpirvi insultando le vostre autorità religiose commette un errore che è doveroso stigmatizzare e denunciare. Del resto l'Illuminismo non ha mai condannato la religione, e lo stesso Voltaire si professava deista. L'apporto autentico dell'illuminismo è stato il principio della laicità. Questo elemento fondativo delle moderne democrazie non è da intendere come un ostacolo o un impedimento alla fede di ognuno, ma come la difesa della libertà individuale e in particolare delle minoranze.

2. Nichilismo e modernità. 
Da quello che mi è sembrato di capire dalle conversazioni che ho avuto con voi, fin dal momento in cui entrate nel movimento vi viene insegnato che la modernità, con il suo pluralismo e la sua democrazia, porta inevitabilmente  al nichilismo, alla perdita di punti di riferimento saldi e all'emarginazione della fede cristiana. A me sembra che non sia affatto cosi'. Le democrazie moderne permettono a ciascuno di noi di sviluppare autonomamente le proprie idee e a sostenere gli ideali che ci sembrano più giusti. E a me sembra che la solidarietà con chi è più debole, il dialogo tra culture e il ripudio della violenza siano dei principi per i quali vale ancora la pena impegnarsi e che possano riempire e dare senso ad una vita. Dare ai deboli le possibilità di concorrere con i più forti, battersi per dare diritti alle categorie che ancora ne sono escluse: questi sono secondo me obiettivi che ciascuno di noi puo' cercare di perseguire per rendere più giusto il nostro paese. E non c'è bisogno che ci sia un'organizzazione a dirci cosa dobbiamo fare. Ci si puo' arrivare usando la propria testa, il proprio spirito critico, la  tensione all'amore del prossimo che è radicata nella natura umana.


3. Dialogo e sindrome di accerchiamento

E allora vi chiedo: perché invece di impegnarvi per migliorare la società vi chiudete su voi stessi? Vi lamentate che tutti vi vedono con diffidenza e antipatia, ma il modo più sicuro per essere accettati e stimati è aprirsi agli altri, anche a coloro che hanno idee diverse dalle vostre. Tenere riunioni segrete e considerare tutte le persone esterne al vostro movimento dei senzadio che se non entrano subito in CL saranno dannati, non è di certo il miglior viatico verso il dialogo e la tolleranza. Agire sempre come gruppo e soffocare ogni dissidenza o diversità interna, non aiuta i vostri militanti a dare un'immagine accogliente e tollerante della vostra organizzazione.

4. La laicità

In Statale ho discusso spesso per voi di laicità. Per voi questa parola evoca solo sentimenti negativi. Ma provate a riflettere un attimo. Senza laicità, siete sicuri che potreste permettervi la vita che fate oggi? Laicità vuol dire libertà per ogni confessione e ideologia di esprimere liberamente le proprie idee, senza che lo Stato favorisca una di esse. Dove non c'è la laicità, c'è la teocrazia, ovvero il potere religioso coincide con quello politico e impedisce la dissidenza. è quello che accadeva in Europa prima della Rivoluzione Francese. I non cattolici, gli eretici, venivano torturati dalla Santa Inquisizione e bruciati sul rogo. In Iran, ancora oggi, gli ayatollah detengono il potere, truccano le elezioni, censurano i mezzi di informazione e incarcerano i dissidenti. è questa l'Italia che avete in mente? Eppure siete i primi a godere della libertà di professare le vostre idee, studiare in scuole e Università pubbliche, farvi curare in ospedali pubblici. Perché allora ostacolate la laicità, principio che sancisce la neutralità dello Stato e che tutela anche voi?


5. Diritti per le minoranze

Perché non permettere che l'Italia vari leggi che permettano l'emancipazione delle categorie discriminate? Perché non volete che le donne che hanno problemi di fertilità possano vivere la gioia della maternità ricorrendo alla fecondazione assistita? Perché non accettate che i ricercatori possano usare le cellule staminali embrionali per curare gravi patologie genetiche? Perché siete contrari al riconoscimento delle coppie omosessuali, che come ha stabilito l'OMS sono attratti dal sesso opposto per natura e non perché colpiti da una malattia? Perché non lasciate che i malati in statio vegetativo possano decidere liberamente se porre un fine all'accanimento terapeutico e interrompere la loro agnonia? Perché imponete che in tutte le scuole pubbliche ci siano simboli della religione cristiana, che non è religione di Stato ma solo della maggioranza della popolazione? Perché imporre a tutti qualcosa che potete venerare liberamente nei luoghi di culto  in cui grazie alla stessa Costituzione potete ritrovarvi per pregare? Che cosa ci perdete  se i diritti di cui godete voi vengono estesi anche a chi non la pensa come voi? Nessuno vi impedisce di applicare alla lettera i dettami del vostro movimento e di leggere con ardore spirituale Don Giussani. Il vostro contributo alla riflessione e all'approfondimento culturale è utile cosi' come quello degli altri gruppi religiosi presenti in Italia.

6. Il vivere quotidiano in Università

Molti di voi hanno scelto di studiare alla Statale, un'Università pubblica, che viene cioè finanziata dalle tasse di tutti i cittadini italiani: cristiani, (cattolici, protestanti, ortodossi) mussulmani, ebrei, induisti, buddhisti, atei, etc. Perché, in Università pubblica, anziché trattare ciascuno studente come una persona da rispettare e con cui dialogare, a prescindere dalla religione e dall'orientamento politico, dividete tutti in ciellini e non ciellini? Il nome della vostra lista (Obiettivo Studenti) farebbe pensare che il vostro obiettivo sia, appunto, l'interesse di tutti gli studenti. Perché allora non mettete i vostri talenti a disposizione di tutti, ma solo di quelli che aderiscono al vostro movimento? Perché per fare delle fotocopie nella libreria che gestite, la CUSL, bisogna prendere una tessera e finire nei vostri database? Perché, pur essendo una piccola minoranza rispetto al totale degli studenti, presentate ogni anno all'ateneo richieste di finanziamento che superano il montante totale di denaro messo a disposizione dall'Università? E perché tutti i giornalini, attività, conferenze, stampe e altre attività per cui ricevete il finanziamento dall'Università non sono pubblicizzate tra gli studenti, ma solo tra i vostri membri? Perché non vi accontentate degli spazi che l'Università mette a vostra disposizione, ma provate sistematicamente a sconfinare, tappezzando i muri della Statale con i discorsi di Ratzinger, gli editoriali di Libero, il Giornale e il Foglio e i comunicati stampa dei vostri dirigenti?  Perché se siete apolitici e apartitici avete fatto campagne a tappeto per l'elezione di esponenti di Forza Italia (ora PDL) per tutti i tipi di elezioni politiche? Perché nelle campagne elettorali per l'elezione dei rappresentanti degli studenti, tappezzate l'Università di materiale, deturpate le vie circostanti e violate sistematicamente il silenzio elettorale dei giorni delle elezioni? Perché invitate gli studenti ai vostri gruppi di studio di latino e altre materie, e poi chiedete con insistenza ai nuovi arrivati di partecipare ai vostri ritiri spirituali nei luoghi più svariati? E perché il materiale dei vostri gruppi di studio deve essere per forza stampato in CUSL?

Perché, insomma, dite di operare per il bene di tutti gli studenti, ma nei fatti, drenate vestro il vostro movimento le già poche risorse che ci sono, occupate i muri con manifesti abusivi e impegnate tutte le vostre energie nel proselitismo e nella recluta di nuovi adepti, quando potreste spendervi per organizzare attività aperte e fruibili da tutti? E infine, quali misteriose ragioni vi spingono a sostenere sistematicamente Silvio Berlusconi, un personaggio che strumentalizza la dottrina della Chiesa per condurre una vita, anche cristianamente, tutto meno che irreprensibile?


Vi rivolgo queste domande senza alcuno spirito di polemica.

Io non condivido i principi del vostro movimento perché amo prendere le decisioni da solo senza farmele dettare da un capo, amo la democrazia e la laicità e considero un arricchimento il dialogo con chi la pensa differentamente da me.

Mai vi toglierei pero' il diritto di continuare a professare le vostre idee. Mi piacerebbe pero' che in futuro ci fossero più spazi e luoghi di confronto in cui discutere con voi, confrontare le opinioni e, magari, modificare l'opinione che abbiamo gli uni degli altri.

Vi auguro un buon inizio di anno accademico e spero di ricevere presto vostre risposte,

Marco Genre

2 commenti:

  1. ti do la mia risposta

    1. ok

    2. "porta inevitabilmente al nichilismo" mah non direi inevitabilmente, forse possono aiutare, cmq non sono modernità e democrazia a portare al nichilismo è il non avere nulla in cui credere.

    "E non c'è bisogno che ci sia un'organizzazione a dirci cosa dobbiamo fare"
    ma qualche consiglio fa sempre bene, è ovviamente sempre il singolo ad avere la decisione finale (come in ogni cosa).

    "Ci si puo' arrivare usando la propria testa, il proprio spirito critico, la tensione all'amore del prossimo che è radicata nella natura umana."
    quando scegli di fidarti di qualcuno lo fai con la tua testa, il tuo spirito critico ecc ecc.

    3. luoghi comuni..

    4. considera l'ideologia cl in generale come parallela a quella laica, a questo punto per lo stato è indifferente adottarne una o l'altra, ovviamente per cl la scelta giusta è la prima. poi si sceglie democraticamente cosa fare.

    5. diritti per le minoranze? però è la tua amata democrazia che non funziona così.. la maggioranza vince.

    6. non so, non vado in statale.
    Berlusconi? è una scelta politica, a conti fatti è la cosa migliore per il movimento, chi vuole aiutare il movimento sostiene ciò che per il movimento è meglio.

    "amo prendere le decisioni da solo senza farmele dettare da un capo"
    ognuno quando prende le sue decisioni lo fa autonomamente, nessuno ti compra un libro o ti iscrive a qualcosa al posto tuo, al massimo puoi venire consigliato, ma tutti prendono le loro decisioni da soli.

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  2. Caro Justice,

    grazie innanzitutto della risposta. Peccato però che tu non risponda realmente alle mie domande, ma ti limiti ad affermare due concetti.

    Il primo è parzialmente condivisibile: tutti noi ci facciamo dare consigli da qualcuno, anzi ne abbiamo bisogno, quindi se uno entra in CL perché ama farsi dare degli ordini da un capo, che male c'è?

    Sono d'accordo con te tant'è vero che io ho detto che personalmente non amo prendere decisioni da un capo. Se lui invece preferisce delegare le sue scelte di vita a qualcun altro, è liberissimo.

    Il primo problema, su cui non rispondi, è che CL non si limita a condizionare la vita dei suoi membri, ma influisce continuamente su quella degli altri, fagocitando spazi e risorse, infrangendo le regole democratiche e attentando alla libertà di opinione e di ricerca. Il secondo problema, e non rispondi nemmeno a questo, è che CL non informa gli studenti della sua vera natura, e manca di trasparenza. Se io invito qualcuno a far parte del mio circolo di scacchi, gli spiego che si tratta di un circolo dove si gioca a scacchi. I ciellini, invece, adescano le nuove reclute senza dire che fanno parte di una setta fondamentalista che combatte la democrazia sostituendo la laicità con la teocrazia e la pluralità con il dovere di obbedienza all'autorità e che, unico caso in Europa, gestisce il potere e i servizi pubblici di una Regione come la Lombardia, ma parlano di "obiettivo studenti", "ragazzi dell'help point", "scuola matricole" etc. tutti nomi neutri e vaghi che nascono la realtà e ingannano gli studenti.

    Il secondo, questo allarmante, tuo argomento è che per CL esistano due tipi di Stati "paralleli", uno laico e uno, come dice tu stesso che segue "l'ideologia CL". Questa ideologia, non è difficile capirlo, vuole che lo Stato sia asservito ad una religione e che il singolo non sia libero di scegliere come comportarsi ma debba conformarsi ad una volontà imposta da una gerarchia. Tra queste due opzioni, dici tu, "si deve decidere democraticamente". Eh no. Forse dimentichi che la democrazia moderna è nata sull'impulso di movimento di pensiero chiamato Illuminismo che ha separato radicalmente la sfera della Chiesa da quella dello Stato. Lo Stato democratico riconosce e dà valore alle minoranze, alla diversità e al pluralismo.

    Su questo, caro Justice, non siamo disposti a negoziare proprio per niente. Il fatto che la Lombardia sia gestita da una setta religiosa, non significa che questa debba diventare la norma, anzi, deve preoccupare e indignare tutti coloro che tengono alla democrazia.

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